Cia Romagna a Bruxelles, per l’agricoltura e l’autosufficienza alimentare
La delegazione di Cia Romagna a Bruxelles





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La delegazione di Cia Romagna a Bruxelles





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Anche una delegazione di Cia Romagna alla mobilitazione dei produttori per difendere l’agricoltura europea e non dover dipendere da altri per il cibo
Senza agricoltura non c’è sicurezza alimentare, ambientale e sociale. Non c’è futuro. Non c’è Europa. Per questo, Cia–Agricoltori Italiani è fra le principali promotrici della grande manifestazione del 18 dicembre a Bruxelles, che porterà in piazza 10mila produttori e centinaia di trattori in arrivo da ogni parte del continente.
Alla mobilitazione – sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri, riunite nel Copa-Cogeca – parteciperà anche una delegazione di Cia Romagna. La partenza è alle ore 12 da Boulevard du Jardin Botanique per sfilare lungo le strade di Bruxelles fino a Place du Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento Ue, dove si alterneranno gli interventi dal palco, a partire dal presidente di Cia nazionale, Cristiano Fini.
“Difendere l’agricoltura europea – spiega Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – vuol dire difendere l’autosufficienza alimentare e non dipendere da altri Paesi. Con la situazione geopolitica in essere potremmo trovarci in seria difficoltà se arretrassimo sulle politiche agricole. Non stiamo difendendo solo un comparto, ma il cibo che mangiamo, chi lo mangia, chi lo produce, il destino dei territori e delle generazioni che verranno”.
La riforma della Pac post 2027, così com’è, non è accettabile per Cia: penalizza chi produce cibo e mette a rischio il futuro delle imprese agricole, la competitività del settore e l’equilibrio delle aree rurali. Sul tavolo della mobilitazione, anche la denuncia degli accordi commerciali che alimentano concorrenza sleale e la richiesta di una vera semplificazione che liberi le imprese da burocrazia e vincoli che ingessano il settore e per tempistiche spesso non coerenti con quelle del settore.
“Il 18 dicembre, in occasione del Consiglio europeo, manifesteremo davanti alle istituzioni per difendere gli agricoltori, la loro dignità e il diritto dell’Europa a una produzione alimentare forte, sicura e sostenibile – sottolinea il presidente di Cia, Fini – Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore: è il momento di cambiare rotta e ascoltare chi garantisce ogni giorno cibo, lavoro e futuro ai territori”.
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Il forte il richiamo all’unità e alla visione di lungo respiro emerso dalla tavola rotonda di Cia Romagna organzzata nell’ambito della presentazione dell’Annata agraria 2025
Storia e innovazione; mercati in evoluzione; consumi che cambiano e un territorio chiamato a rafforzare identità e competitività: sono questi i temi approfonditi dalla tavola rotonda “Vino tra storia, tradizione e futuro. Territorio, mercati e consumi: le nuove sfide per la vitivinicoltura romagnola”, organizzata da Cia Romagna, in occasione della presentazione dell’Annata Agraria 2025. Il confronto, moderato dal giornalista Riccardo Isola, è stato tra Carlo Dal Monte, Presidente Gruppo Caviro Soc. Coop Agricola; Gianmarco Berti, Responsabile Commerciale del canale HoReCa Italia di Terre Cevico; Nicolò Bianchini, Coordinatore Rimini D.O.C. e V.P. Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini; Stefano Francia, Presidente Cia-Agricoltori Italiani Emilia-Romagna; Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna.
La Romagna, con le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, rappresenta complessivamente oltre il 45% della superficie regionale coltivata a vite: nel 2025 sono circa 24mila gli ettari coltivati, di cui quasi 22.674 in produzione, per oltre 4 milioni di quintali di uva raccolta e oltre 3 milioni di ettolitri di vino prodotti.
Gli ospiti hanno messo in evidenza come la vitivinicoltura romagnola si trovi di fronte a una fase di profonda trasformazione: il clima che cambia; il taglio delle molecole che, senza alternative, mette a repentaglio la sopravvivenza delle produzioni; consumi che si modificano: per quantità (con un calo stimato di circa il 4%, mentre il consumo di alcol nel mondo cresce), per modalità (calano i consumi ai pasti quotidiani, ci si concede il piacere del vino nel fine settimana) e gusti (si pensi ad esempio ai Ready to drink, ai no e law alcol); le crisi dei mercati, i dazi Usa e i costi di produzione in aumento.
Dal confronto è emersa la necessità di rafforzare l’identità produttiva del territorio. Al centro, il valore della storia vitivinicola romagnola, patrimonio da cui ripartire per costruire modelli produttivi capaci di dialogare con le esigenze contemporanee; la necessità di investire nella promozione dei vini della Romagna, nella costruzione di messaggi chiari e riconoscibili, raccontare chi è davvero la vitivinicoltura del territorio, far emergere unicità e qualità delle produzioni anche con strumenti nuovi di commercializzazione e comunicazione.
Il messaggio, forte, sottolineato più volte è stato quello della necessità di agire uniti, non fare andare in contrasto le diverse produzioni e i diversi produttori che il territorio esprime, in un dialogo costruttivo che partendo dalla realtà e dalle trasformazioni in atto individui strategie realistiche per guardare al futuro, concretamente, per le aziende e per il lavoro. Agire uniti e con una visione di lungo respiro, valorizzando i punti di forza che il comparto esprime, consapevoli che si tratta del futuro del territorio: di pianura, e soprattutto, di collina e montagna, dove vivere e fare impresa è più complicato. Dove l’agricoltura è fattore economico e sociale e dove c’è bisogno di semplificare, non di ostacolare.
Per Cia Romagna, l’obiettivo è sostenere le imprese in questa fase di trasformazioni, facilitando il dialogo con le istituzioni, rafforzando le reti territoriali e contribuendo a un percorso comune in cui il vino della Romagna possa presentarsi sui mercati, italiani ed esteri, con un’identità forte, chiara e competitiva per un futuro all’altezza del patrimonio agricolo e culturale di questa terra.
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Nel sito, nella sezione “annata agraria”, il report completo con le tendenze dell’agricoltura romagnola nel 2025, l’aggregato “Romagna” e le sintesi delle singole province Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
I documenti presentano un’analisi dell’agricoltura romagnola, un settore che si dimostra resiliente, ma sottoposto a intense pressioni: climatiche, fitosanitarie, ambientali, geopolitiche, politiche (PAC post 2027), di mercato. I dati e le informazioni raccolte rivelano una flessione nel numero di imprese agricole, con cali anche tra le aziende agricole giovanili e femminili in tutte le province considerate.
Le stime produttive per il 2025 indicano una contrazione generalizzata delle rese per la maggior parte delle colture, con un crollo particolarmente drastico nell’olivicoltura e significative riduzioni anche nei cereali e nella frutticoltura: fra le cause l’andamento climatico e gli effetti degli eventi estremi e il continuo taglio delle molecole, senza alternative ad oggi, per la difesa delle produzioni da fitopatie vecchie (che riemergono) e nuove.
Alcuni comparti mostrano una certa dinamicità, come il biologico, dove le province di Forlì-Cesena e Rimini hanno superato gli obiettivi europei di superficie coltivata. Inoltre, l’agriturismo si conferma un elemento importante per lo sviluppo rurale. Emerge la strategicità, in generale, della multifunzianalità con esempi di enoturismo e fattorie sociali che la Romagna esprime. Si tratta di esperienze e strumenti che non si limitano alla produzione e all’accoglienza, ma svolgono un ruolo attivo nella tutela del territorio, nella sua valorizzazione culturale, nell’inclusione sociale e lavorativa.
Vai ai documenti nella sezione “annata agraria” https://www.emiliaromagna-cia.it/category/annata-agraria/
L’evento è disponibile sul canale YouTube di Cia Romagna: https://www.youtube.com/watch?v=cYXOMLDFsUg&t=1861s
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Cia Romagna ha concluso l’Assemblea annuale svoltasi il 25 novembre per l’approvazione della proposta del nuovo statuto, con la proiezione della docufiction diretta dal regista Marco Mazzieri, Genoeffa Cocconi, I miei figli i fratelli Cervi. Alla serata hanno partecipato Antenore Cervi e la figlia Martina, che hanno condiviso con i delegati riflessioni profonde sul valore della memoria e sull’eredità morale lasciata dalla loro famiglia. Con le loro parole hanno trasmesso l’impegno, l’orgoglio e la responsabilità che li accompagna nel loro essere testimoni di storia e di memoria, per parlare al futuro.
Il 25 novembre, una data altamente simbolica: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e anche anniversario dell’arresto – avvenuto nel 1943 – dei fratelli Cervi, del padre Alcide e dell’amico Quarto Camurri. Una serata densa di contenuti, fondanti e correlati fra loro: identità, finalità, scelte (difficili, con risvolti dolorosi) che fanno la differenza, scelte di libertà. Una serata intensa e ricca di emozioni. Attraverso gli occhi di Genoeffa Cocconi, madre dei fratelli Cervi, il film racconta il contributo delle donne – e in particolare delle donne contadine – alla lotta per la libertà, mettendo in luce i valori da difendere ancora oggi – rispetto, responsabilità, comunità – e l’importanza di avere un mappamondo per ricordarsi di guardare oltre il proprio campo per essere persone migliori.
La docufiction è prodotta da Alessandro Leo. Cia e Donne in Campo sono fra i collaboratori.

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Vino tra storia, tradizione e futuro. Territorio, mercati e consumi: le nuove sfide per la vitivinicoltura romagnola, questo il tema di approfondimento dell’Annata Agraria 2025 di Cia Romagna.
Apre i lavori Lorenzo Falcioni, Vicepresidente Cia Romagna.
Dopo i saluti delle autorità, il direttore e i responsabili tecnici di Cia Romagna – rispettivamente Alessia Buccheri, Marco Paolini e Mirko Tacconi – presenteranno una sintesi delle tendenze dei vari comparti nell’annata agraria in corso.
Seguiranno gli interventi di Pierluigi Randi, Presidente AMPRO (Associazione Meteo Professionisti) sul tema: “Inverni caldi e ritorni di freddo”; di Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, che parlerà degli scenari di mercato, dei nuovi trend di consumo e delle sfide future per il vino italiano e romagnolo; Danilo Misirocchi, Presidente Cia Romagna, con il suo intervento introdurrà anche la tavola rotonda.
Gli ospiti della tavola rotonda, moderata dal giornalista Riccardo Isola, sono:
Carlo Dal Monte, Presidente Gruppo Caviro Soc. Coop Agricola; Marco Nannetti, Consigliere Tecnico Terre Cevico Soc. Coop Agricola; Nicolò Bianchini, Coordinatore Rimini D.O.C. e Vice Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini; Stefano Francia, Presidente Cia Emilia-Romagna; Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna.
Cristiano Fini, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, concluderà i lavori.
La 39^ edizione dell’Annata Agraria di Cia Romagna si svolge venerdì 28 novembre alle ore 15:00, a Ravenna, nella Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna (viale L. C. Farini, 14 – Ravenna).
Il report sull’Annata Agraria è realizzato attraverso la consultazione di fonti orali e scritte. Oltre alla collaborazione dei tecnici della struttura di Cia Romagna, per la ricostruzione dell’andamento dell’anno in corso i curatori del volume si avvalgono di una preziosa rete di agricoltori, cooperative, consorzi, enti, esperti e tecnici dei vari comparti esaminati.
Le informazioni sull’andamento demografico 2025 delle imprese agricole vengono fornite dalla Camera di Commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) e dalla Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna per la parte riguardante l’area della provincia di Ravenna.
Le stime provvisorie 2025 sulle superfici e le rese medie vengono fornite dal Settore Agricoltura Caccia e Pesca-Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini della Direzione Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna.
La rete dei collaboratori si è consolidata negli anni e i ringraziamenti di Cia Romagna e dei curatori del volume vanno a tutte le persone che dedicano una parte del loro tempo anche per contribuire alla realizzazione di questo lavoro.
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Lorenzo Falcioni, vice presidente di Cia Romagna, è stato intervistato da Marzia Linguerri per la rubrica “Fatti e Opinioni” di Videoregione. Al centro dell’intervista la norma della bozza della Legge di Bilancio che ha suscitato le critiche di Cia: l’articolo 26. Così com’è, blocca la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali: cambia quindi le regole in corso d’opera e lascia gli agricoltori senza strumento per rientrare dagli investimenti già in essere. Cia Chiede che venga corretta. L’intervista è andata in onda il 15 e il 16 novembre 2025. Ora è sul canale YouTube di Cia Romagna.
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Settimana decisiva a Bruxelles. Pressing confederale contro il Fondo unico e per l’aumento del budget
Leggi il comunicato di Cia nazionale https://www.cia.it/news/notizie/pac-cia-von-der-leyen-rispetti-lagricoltura-serve-autonomia-e-risorse/
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Dal 1° novembre Matteo Pondini, classe 1999, perito agrario, è il nuovo Responsabile territoriale per i rapporti con i soci e il supporto alla rappresentanza per la zona di Novafeltria. In Cia Romagna da cinque anni, Pondini è anche Responsabile del Caa di Santarcangelo e, da novembre, del Caa di Novafeltria. Si occupa, inoltre, per entrambe le aree, dei servizi credito e multifunzionalità.
Nato e cresciuto a Savignano, con origini familiari a San Piero in Bagno, Pondini raccoglie il testimone da Claudio Romualdi, che ha raggiunto la pensione.
A Romualdi vanno i più sentiti ringraziamenti di Cia Romagna per il prezioso impegno e la dedizione con cui ha accompagnato il territorio in tutti questi anni, attraversando importanti fasi di cambiamento amministrativo e organizzativo. Ha iniziato infatti la sua esperienza in Cia quando Novafeltria faceva parte della provincia di Pesaro Urbino. Dal 2009, con il passaggio del territorio alla provincia di Rimini, ha proseguito la sua attività in Cia Rimini, fino ad arrivare, con la successiva riorganizzazione della Confederazione, a Cia Romagna.
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L’Annata Agraria di Cia-Agricoltori Italiani Romagna è una fotografia dell’andamento dell’agricoltura locale riguardante il territorio romagnolo, con stime, tendenze e ipotesi previsionali dei comparti e delle colture, dell’anno non ancora concluso, relative alle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel 2025 è al suo ottavo anno nell’edizione “Romagna” (trentuno le precedenti realizzate da Cia Ravenna).
L’appuntamento è a Ravenna, il 28 novembre, nella Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna (viale Farini, n. 14). Il programma (in fase di ultimazione) si articola in due sessioni principali:
L’evento ha come orizzonte, come di consueto, la riflessione sul futuro dell’agricoltura, nonostante l’intensificarsi di incognite e difficoltà. È un’occasione per riaffermare il valore strategico del settore per il territorio: senza agricoltura non c’è cibo, lavoro, né cura e tutela del paesaggio.
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