Misure, adempimenti e scadenze
Schema sintetico riepilogativo delle principali misure, adempimenti e scadenze redatto dai servizi tecnici, fiscali e paghe di Cia Romagna aggiornato al 22 novembre 2024.
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Schema sintetico riepilogativo delle principali misure, adempimenti e scadenze redatto dai servizi tecnici, fiscali e paghe di Cia Romagna aggiornato al 22 novembre 2024.
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Con l’entrata in vigore del Decreto n. 59/2023, è stato introdotto il nuovo Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) che punta ad una gestione digitale di tutte le attività connesse alla produzione, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Per quanto riguarda il mondo agricolo, in base all’art. 12 comma 9 del DM n. 59 del 2023, gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice civile, sono tenuti a iscriversi al RENTRI come produttori iniziali di rifiuti, solo se producono rifiuti pericolosi.
I rifiuti speciali pericolosi più frequentemente prodotti dalle imprese agricole sono:
L’iscrizione avviene in base alle seguenti finestre temporali:
L’iscrizione prevede un costo di segreteria paria a 10,00€ più un contributo annuale che varia da:
tutti gli altri produttori di rifiuti pericolosi versano 15€ il primo anno e 10€ per ogni annualità successiva.
Il pagamento può essere effettuato tramite piattaforma PagoPA (quindi sia on line che con bollettini pagabili anche presso ricevitorie) da effettuarsi entro il 30 aprile di ogni anno.
I produttori possono delegare associazioni di categoria o società di servizi di loro emanazione, gestori del servizio pubblico o del circuito organizzato di raccolta a trasmettere i dati.
La delega può avvenire in due modi:
L’obbligo di iscrizione al RENTRI, che riguarda esclusivamente le imprese agricole che producono rifiuti pericolosi, non va ad arrecare modifiche sostanziali sulle modalità adottate sino ad oggi dalle aziende agricole obbligate alla tenuta dei registri di carico/scarico dei rifiuti, salvo la necessità di iscriversi e di pagare annualmente il relativo contributo.
Pertanto, gli imprenditori agricoli come previsto dall’ articolo 190, comma 6, d.lgs. n. 152/2006 non sono obbligati a tenere il registro di carico/scarico e possono continuare a conservare in azienda la copia del formulario di identificazione (FIR) rilasciato dal soggetto delegato alla raccolta dei rifiuti (HERA, cascina pulita) che opera nell’ambito del circuito di raccolta organizzata a cui l’imprenditore aderisce, senza l’obbligo della tracciabilità sulla piattaforma RENTRI. Infatti, come conferma il testo Unico ambientale, le aziende obbligate alla tenuta dei registri di carico/scarico possono adempiere tramite:
Le aziende agricole che non producono rifiuti pericolosi non sono tenute all’iscrizione ma potranno registrarsi al RENTRI dal 13 febbraio 2025 e saranno obbligati all’Emissione del solo FIR (formulario identificazione rifiuti).
Se il produttore chiede al soggetto delegato alla raccolta rifiuti di emettere il FIR al momento del ritiro del rifiuto non pericoloso, l’azienda agricola non dovrà registrarsi.
In caso di ulteriori aggiornamenti normativi, sarà nostra premura segnalare le novità nei prossimi numeri di Agrimpresa.
Nel frattempo è possibile rivolgersi al proprio circuito di raccolta o agli uffici CIA di riferimento per avere maggiori dettagli. Inoltre, il Ministero dell’ambiente ha predisposto un sito specifico dedicato alla piattaforma RENTRI; dove accedendo al seguente link sono disponibili ulteriori informazioni https://www.rentri.gov.it/it.
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Movimentazioni tra territori del nord Italia con pari status sanitario
La nota della Regione Emilia-Romagna prot. n°1224703.U del 31/10/2024 introduce importanti modifiche nella movimentazione delle specie soggette all’infezione da virus della Bluetongue. Vista la diffusione a macchia di leopardo del virus sierotipo 8 nel nord Italia, si è deciso di costituire una zona omogenea di circolazione virale del BTV8 che comprende Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Provincia di Trento. Da una parte questo consente la movimentazione senza vincoli, in queste regioni, di bovini ed ovicaprini, relativamente agli accertamenti per il BTV8, ma d’altra parte crea problemi per le movimentazioni della stessa tipologia verso le regioni situate al fuori di quelle comprese nell’accordo suddetto, vale a dire Marche, Toscana, Umbria, etc., che sono ancora “parzialmente indenni” dal virus della Bluetongue, sierotipo BTV8.
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Elezioni regionali il 17 e il 18 novembre 2024.
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Nota Min. Sal. n. 0030175-11/10/2024-DGSAF-MDS-P: trasmissione elaborazione
dei dati relativi ai focolai di peste Suina Africana notificati alla Commissione Europea al
09/10/2024:
Nota Min. Sal. n. 0040332-10/10-/2024-DGISAN-MDS-S “Peste suina
africana (PSA) – Misure di controllo negli allevamenti suinicoli. Aggiornamento e rimodulazione”
che proroga di ulteriori 30 giorni e modifica le misure di cui alla Nota ex DGSAF prot. n. 25539
del 21/08/2024, già prorogata con Nota ex DGSAF prot. n. 27652 del 16/09/2024:
Nota Regione Emilia-Romagna su movimentazioni suini:
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La Commissaria all’emergenza nonché Presidente ad interim dell’Emilia-Romagna ha partecipato a un confronto sollecitato dal documento sottoscritto dalle associazioni sugli ultimi eventi meteorici
Irene Priolo, Presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna e Commissaria all’emergenza per l’alluvione di settembre, e il Colonnello Carlo La Torre, responsabile commissariale per la ricostruzione privata per l’evento del 2023 hanno incontrato le associazioni del Tavolo provinciale delle Associazioni d’impresa di Ravenna, per un confronto sollecitato dal documento sottoscritto sugli ultimi eventi meteorici. Era inoltre presente lo staff tecnico della Regione Emila Romagna e il sindaco di Faenza Massimo Isola.
A fare gli onori di casa Mauro Neri presidente di Confcooperative Romagna, attuale coordinatore pro tempore del Tavolo, che ha ricevuto la presidente dell’Emilia-Romagna insieme ai rappresentanti delle 14 Associazioni d’impresa – Agci, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi, Confindustria, Copagri, Legacoop e Terra Viva – che compongono il coordinamento ravennate. Neri ha ribadito la grave situazione territoriale causata da un anno di episodi alluvionali e la necessità di un cambio di passo per affrontare il futuro.
“Ringrazio la Commissaria all’emergenza Priolo e il Col. La Torre per la loro presenza a questo Tavolo. Le Associazioni che lo compongono, tutte le rappresentanze d’impresa della provincia, si riuniscono periodicamente per condividere problemi e cercare soluzioni – ha esordito il coordinatore pro tempore. Dopo la terza alluvione che ha colpito il territorio e la zona di Ravenna in modo particolare, il Tavolo ha sentito l’esigenza di approfondire alcune problematiche e presentare alcune richieste alle strutture commissariali. Abbiamo chiesto misure straordinarie, tempestività e coordinamento al Governo, alla Regione e agli Enti locali e territoriali perché imprese e famiglie in questo territorio sono stremate”.
Il Tavolo ha sottolineato che dopo oltre un anno e mezzo il percorso appare ancora molto complicato anche dal punto di vista burocratico, con grandi difficoltà burocratiche nella presentazione delle domande e, di conseguenza, con risarcimenti arrivati in numero minimo rispetto agli alluvionati. Senza dimenticare il grave danno emotivo, l’insicurezza generalizzata, che rischia di paralizzare il territorio. Di qui l’importanza di velocizzare e rendere sicure le misure di risarcimento e di mettere in atto una progettazione per la sicurezza da concordare con i corpi intermedi, ribadendo che le soluzioni vanno ricercate con la collaborazione di tutti i soggetti in campo.
Dalla commissaria l’annuncio della volontà di aumentare il Contributo di Immediato Sostegno per chi ha subìto più volte danni da alluvione fino a 10.000 euro per i privati e fino a 20.000 euro per le imprese. È stato annunciato anche il vertice a Roma il 28 ottobre con il Generale Figliuolo per l’approvazione di un Piano stralcio da oltre 850 milioni, che interessa la Regione, i Consorzi di Bonifica e i Comuni.
La Commissaria Priolo si è resa disponibile a tornare ad incontrare il Tavolo non appena approvate le risorse economiche per un aggiornamento sull’avvio dei lavori programmati e urgenti sul territorio insieme alla struttura commissariale alla ricostruzione.
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L’Ausl Emilia-Romagna sta organizzando dei corsi gratuiti per gli operatori degli allevamenti suinicoli, sulla sanità animale ai sensi del D.M. 6 settembre 2023.
Tale formazione sarà da conseguire obbligatoriamente per tutti gli operatori degli stabilimenti suinicoli entro il 31/12/2025.
Date previste per il corso :
FC il 23/24 Ottobre, iscrizione entro 20/10
RA e RN il 06/07 Novembre
Vi chiedo di divulgare l’informativa a tutti gli allevatori di suini .
Di seguito le mail di iscrizione divisi per provincia.
RA caterina.senini@auslromagna.it
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Le Associazioni d’impresa componenti il Tavolo provinciale di Ravenna ritengono che, a sedici mesi dalle prime alluvioni del 2023 che hanno devastato l’intera Romagna e a pochi giorni da un terzo catastrofico evento che ha di nuovo interessato con particolare violenza il territorio della provincia di Ravenna, le polemiche e le diatribe prettamente politiche a cui hanno assistito in questi giorni sulle rinnovate responsabilità di chi non avrebbe fatto o avrebbe fatto male, non siano rispettose delle sofferenze subite dalla comunità locale.
Il Tavolo delle Associazioni d’Impresa della Provincia di Ravenna esprime profonda preoccupazione per le conseguenze delle recenti alluvioni che hanno di nuovo interessato il territorio romagnolo nel mese di settembre 2024. Questa ennesima calamità si abbatte su un territorio già provato dalle precedenti alluvioni, aggravando una situazione già disperata per molte imprese e famiglie che, ad oggi, si trovano in una condizione di incertezza e difficoltà.
In questo quadro, il Tavolo delle Associazioni d’Impresa della Provincia di Ravenna chiede prima di ogni altra cosa che si perfezioni la modifica del Decreto 32/2024 dell’Autorità di Bacino del Po nelle misure, che bloccano lo sviluppo edilizio nelle aree colpite dalle alluvioni, pregiudicando in maniera sostanziale la possibilità stessa di fare impresa. Modifiche che erano già state concordate ma di cui si sono perse le tracce.
È imprescindibile che vengano messi in atto interventi urgenti e concreti per sostenere le comunità colpite. Le famiglie e le imprese, già provate dai danni subiti nel corso delle precedenti emergenze, vivono oggi un profondo senso di sconforto e preoccupazione per il loro futuro. Questo richiede l’immediata attivazione di aiuti tempestivi e congrui, non solo attraverso lo stanziamento di fondi, ma soprattutto tramite procedure amministrative snelle e accessibili, che rendano effettivamente fruibili le risorse rese disponibili. Cosa che non è avvenuta fino ad ora. Un esempio concreto dei limiti attuali è rappresentato dalle procedure burocratiche previste dalle ordinanze del Commissario alla ricostruzione per le domande di rimborso da presentare tramite la piattaforma SFINGE. Un percorso, dati alla mano, che si è fin da subito rivelato tortuoso, complesso e pieno di cavilli e che, in oltre un anno, ha portato ad un numero troppo limitato di richieste presentate rispetto ai reali danni subiti. Anche le procedure per l’attivazione dei fondi SIMEST hanno manifestato modalità che, data la situazione, possono essere migliorate anche se, in questo caso, queste stesse hanno restituito percentuali maggiori di risposta in tempi più consoni a coprire i danni subiti ed a compensare i mancati ricavi causati dall’alluvione.
In contrapposizione, gli enti locali, tramite i primi CIS e CAS per i cittadini e successivamente con i bandi delle Camere di Commercio, hanno messo in campo strumenti rapidi ed efficienti, che hanno permesso di distribuire rapidamente le risorse, pur se limitate, disponibili a tali Enti.
Le imprese e le famiglie non possono essere costrette a subire ulteriori ritardi e difficoltà burocratiche nel momento in cui hanno bisogno di un sostegno concreto ed immediato. Sappiamo bene che la sola messa in disponibilità di fondi non è sufficiente se questi non vengono erogati rapidamente e senza ostacoli. Pertanto, chiediamo con forza che le procedure di accesso ai ristori siano semplificate, specialmente per le PMI, le famiglie e le persone che si trovano in maggiori difficoltà, fra cui senz’altro quelle che hanno subito l’alluvione due o tre volte.
Non possiamo permettere che la burocrazia rallenti o, peggio, ostacoli la ripresa. L’impegno al risarcimento del 100% dei danni, come promesso a suo tempo, deve essere onorato. In tempi straordinari servono procedure straordinarie
Ben conoscendo le complessità della macchina burocratica nel nostro Paese, sulla quale in tempi non sospetti le stesse Associazioni d’impresa hanno più volte richiamato alla semplificazione nelle procedure autorizzative, è necessario che dalla fase emergenziale (con il rispristino del pre-esistente) si passi alla ricostruzione vera e propria, con l’attuazione dei piani speciali di messa in sicurezza previsti dall’apposita legge. Questi dovranno essere attuati con strumenti e poteri speciali tipici della figura commissariale e nel proseguo (vista la scadenza della nomina attuale al 31.12.2024) che questa sia scelta con criteri più rispondenti alle esigenze specifiche ed al presidio territoriale. Inoltre, chiediamo al Governo di stanziare nella prossima legge di bilancio i 4,5 miliardi necessari per realizzare il Piano Speciale che ora è in bozza e per il quale anche questo tavolo aveva suggerito modifiche costruttive.
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Venerdì 27 settembre, a Ravenna, si è riunito il Tavolo Provinciale dell’Imprenditoria per fare il punto sulle calamità che hanno nuovamente colpito la Romagna. Per Cia Romagna erano presenti il presidente Danilo Misirocchi e il direttore Alessia Buccheri. Il Tavolo – composto da 13 sigle rappresentative dei settori di agricoltura, industria, commercio, artigianato, cooperazione e servizi – ha condiviso un documento i cui i punti salienti sono:
È stato constatato, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni, che aziende e famiglie ad oggi o non hanno ricevuto nessun ristoro oppure hanno ricevuto cifre irrisorie, lontanissime dal 100% promesso.
Il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, sottolinea che “avere condiviso un’azione comune tra 13 sigle di rappresentanza è un passaggio importante che ci rende più forti nel chiedere alle istituzioni quell’accelerazione indispensabile per fare arrivare alle aziende i ristori del 2023, ma anche per evitare di ripetere gli errori del passato nella gestione delle calamità del 18/19 settembre 2024”.
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Dall’1 ottobre 2024 al 31 marzo 2025 sono in vigore le misure previste dalla Regione Emilia-Romagna per salvaguardare la qualità dell’aria. Sul sito di ARPAE https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/aria/liberiamo-laria/bollettino-misure-emergenziali da oggi è possibile consultare il bollettino emesso nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì entro le ore 11. Come potrete verificare per i prossimi due giorni non si prevedono sforamenti al limite del PM10.
In base al nuovo Piano regionale sulla qualità dell’aria (PAIR 2030) per i territori di pianura ovest, est e agglomerato di Bologna l’attività di abbruciamento è consentita:
Le suddette deroghe per l’abbruciamento sono consentite solo nei giorni in cui non siano state attivate le misure emergenziali per la qualità dell’aria (bollino rosso) e non siano stati adottati provvedimenti di grave pericolosità per gli incendi boschivi ed esclusivamente in zone non raggiungibili dalla “viabilità ordinaria” ovvero da strade pubbliche e private percorribili da veicoli idonei alla raccolta dei residui vegetali.
L’attività di abbruciamento è consentita secondo le seguenti prescrizioni consultabili al seguente link: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/gestione-forestale/abbruciamenti.
Per quanto concerne l’attività di spandimento dei liquami, questa è possibile solo con le tecniche ammesse in situazioni emergenziali per la qualità dell’aria.
Pertanto,sono sempre consentite l’iniezione diretta al suolo e l’interramento immediato contestuale alla distribuzione con l’utilizzo di più attrezzature contemporaneamente operanti dell’appezzamento. Le tecniche di spandimento ammesse, in quanto assimilabili a quelle appena citate in termini di contenimento delle emissioni di ammoniaca in atmosfera, sono;
• Fertirrigazione con liquami diluiti (contenuto in sostanza secca minore del 2%) e frazione liquida chiarificata generata dal trattamento di separazione meccanica dei liquami e del digestato. Sono ammesse la microirrigazione (a goccia) e la subirrigazione;
• Spandimento a bande, operato da barre orizzontali provviste di tubi rigidi terminanti con una scarpetta metallica di distribuzione a contatto con la superficie del suolo, cd. trailing shoe;
• Su colture in atto, inclusi i prati, iniezione superficiale a solchi aperti e a solchi chiusi, con solchi realizzati da erpici a denti o a dischi e liquame distribuito all’interno dei solchi;
• Iniezione diretta a solchi chiusi a profondità superiore ai 10 cm.
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